Meraviglia e stupore. Caleidoscopici affetti e virtuosismo tecnico. Sottile introspezione e tessuto poetico. Nessun genere musicale nell’ampio repertorio barocco è riuscito a coniugare in un’unica breve forma tanti elementi espressivi con altrettanta forza e precisione quanto il genere della Cantata Italiana...

Approfondimenti

Vivaldi (1678 – 1741)

Pianti, sospiri
Cantata per alto e continuo

Sonata in fa magg. RV 41
Largo, Allegro, Largo, Allegro

Care selve, amici prati
Cantata per alto e continuo

Sonata in so min RV 42
Largo, Andante, Largo, Allegro

Vivaldi (1678 – 1741)
Qual per ignoto calle
Cantata per alto e continuo

Meraviglia e stupore. Caleidoscopici affetti e virtuosismo tecnico. Sottile introspezione e tessuto poetico. Nessun genere musicale nell’ampio repertorio barocco è riuscito a coniugare in un’unica breve forma tanti elementi espressivi con altrettanta forza e precisione quanto il genere della Cantata Italiana.

Composte in onore di mecenati di alto rango, le cantate prendevano vita nelle stanze fastose di palazzi nobiliari, destinate ad un pubblico colto ed esperto. Cifra della capacità compositiva dell’autore e del virtuosismo tecnico dell’esecutore.

Quasi tutti i compositori europei del XVII e XVIII secolo si sono cimentati in questa prova di abilità compositiva e lo stesso Handel, nel periodo italiano, ne ha voluto assimilare tecniche costruttive, espressività testuale e melodica, elementi che ritroveremo poi nelle Opere e negli Oratori.

Le cantate Pianti, sospiri e Qual per ignoto calle, entrambe del 1733, sono conservate manoscritte nella Sächsische Landesbibliothek di Dresda; per entrambe il testo è autografo. In Pianti, sospiri il testo poetico declina le insidie di un amore infido e menzognero, che raccoglie e sua volta rigore, disprezzo e crudeltà.
Il combattuto sentimento di un amante non corrisposto fa da sfondo alla cantata Qual per ignoto calle: timore del disprezzo e speranza in un ravvedimento dell’amata sono i sentimenti che si alternano nel cuore del poeta. Ad incastro tra le due precedenti cantate, si inserisce Care selve, amici prati, un quadro idilliaco di ambientazione pastorale non quale il cuore deluso cerca rifugio e consolazione ad un amore fallace e di infida speme. La voce si dispiega così, in una pace ritrovata, accordandosi al mormorio del ruscello.

In ossequio agli stilemi letterari dell’epoca, le cantate proposte condividono il tema del contrastato rapporto con l’oggetto d’amore e le metafore descrittive si rifanno ai canoni della poetica metastasiana allora in voga, in cui l’armonia del verso pare quasi dettare da sé la musica di cui essere rivestito (C. Bernardi, C. Susa - Storia essenziale del teatro).
Le composizioni vocali, quindi, presentano un tessuto musicale denso di arditezze armoniche, virtuosismi vocali e colorature a sostegno dell’espressività del verso, in uno spingersi energico e inesausto lungo la trama della narrazione. La potenza del testo è amplificata da un’inusuale ricerca di effetti coloristici che spesso contendono al verso stesso il primato di visibilità.

La sonorità della voce si completa con la presenza di due sonate per violoncello e continuo che fanno da “ponte” tra le cantate e ne anticipano l’ambientazione espressiva.
Entrambe le composizioni vivono dell'estetica degli affetti, e risentono del gusto del cesello e della densità di dettagli proprio del tardo barocco.

FRANCESCA BILIOTTI
Contralto, si diploma col massimo dei voti presso il Conservatorio G.Cantelli di Novara. Prosegue i suoi studi specializzandosi nel repertorio barocco e rossiniano con i contralti Sara Mingardo e Bernadette Manca di Nissa.
Dal 2009 ad oggi è finalista e vincitrice di diversi concorsi internazionali tra cui, nel 2013, il Concorso Comunità Europea 2013 di Spoleto dove, oltre all’attività concertistica, ha cantato come solista al Festival dei due Mondi e ha debuttato come protagonista nell’opera “Euridice” di G.M.Scappucci sotto la direzione del M°Marco Angius.
Del repertorio operistico ha inoltre debuttato presso il Teatro Nuovo di Torino “L’Italiana in Algeri” (2013) e “La Cenerentola” (2014) di Rossini.
Nel 2013 si è esibita in un concerto solistico all’interno del Tuscia Opera Festival con cantate di A.Vivaldi e B.Marcello e in un recital barocco a Palazzo Ducale a Mantova.
Nel 2014 è stata inoltre impegnata in un concerto lirico presso la Camera dei Deputati in Parlamento e ha partecipato al Festival di Yaroslavl (Russia) cantando come solista nel Dixit Dominus di A.Vivaldi con l’Orchestra dei Solisti di Mosca e sotto la direzione del M° Yuri Bashmet. Nel 2015 ha interpretato il ruolo di Orfeo nell’Orfeo di Gluck al Teatro Olimpico di Vicenza all’interno della rassegna Vicenza in Musica.
Oltre a numerosi recitals in Italia e Giappone ha cantato come solista nella “Passione secondo Matteo” e “Magnificat” di J.S.Bach, nell’ “Oratorio di Natale” di Saint Saens, “Stabat Mater” di Pergolesi, “Stabat Mater” di Vivaldi, “Salve regina” di Pergolesi, “Requiem” e “Messa dell’incoronazione” di Mozart, “Messiah” di Handel.
Nel 2017 ha preso parte come solista alla tournée mondiale della Trilogia per il 450° di Monteverdi sotto la direzione di Sir John Eliot Gardiner esibendosi nei più prestigiosi teatri in Europa e Stati Uniti ( Philarmonie di Parigi, Teatro La Fenice, Berlin Philarmonia, Luzern Festival, Lincoln Center,…)
Nel 2018 ha cantato alla Wigmore Hall di Londra insieme al contralto Sara Mingardo un programma di duetti di Monteverdi, trasmesso live su BBC3.
E’ stata ospite con un recital barocco del Festival dei Palazzi di San Pietroburgo.
E’ stata invitata dal Centro di Musica Antica Pietà dei Turchini di Napoli a cantare per una serata dedicata a “La lettera amorosa” di Monteverdi.
Sempre nel 2018 è stata protagonista di un’opera contemporanea e barocca intitolata “La tragedia di Claudio Monteverdi” di Cornelis De Bondt dedicata alla figura del compositore con rappresentazioni in Olanda e all’Opera Festival di Copenhagen.
Nel 2018 e 2019 ha continuato la sua collaborazione con il Monteverdi Choir and Orchestra sotto la direzione di Sir John Eliot Gardiner spaziando dla repertorio barocco a quello romantico. Si è esibita in una serie di concerti dedicati alle cantate di Bononcini per contralto con l’ensemble Cenacolo Musicale di BAROCCO EUROPEO in vari Festival Italiani.
Ha cantato a Pesaro per Ars Musica lo Stabat Mater di Alessandro Scarlatti
Tra gli altri impegni, nel 2020 avrebbe dovuto partecipare come solista ad una tournéé di madrigali di Monteverdi nelle più importanti sale da concerto europee sotto la direzione di Sir John Eliot Gardiner che, a causa dell’emergenza Covid, è stata rinviata al 2021.
Tra i futuri impegni, nel 2021 canterà come solista nel Teuzzone di Vivaldi a Tolosa con la direzione di Jordi Savall.

MASSIMO RACCANELLI
Nato a Treviso nel 1988, si diploma con il massimo dei voti al Conservatorio di Castelfranco Veneto con il M° Walter Vestidello perfezionandosi successivamente con i maestri Mario Brunello, Enrico Bronzi e Antonio Meneses.
È stato invitato per 9 anni consecutivi a partecipare in qualità di basso continuo e solista al Junges Musikpodium Dresda-Venezia esibendosi in Italia e Germania, un laboratorio europeo dedito all’esecuzione di musica barocca, sotto la guida di maestri quali Andrea Marcon, Giuliano Carmignola e Stefano Montanari.
È primo violoncello della “Venice Baroque Orchestra” (Andrea Marcon) con cui partecipa all'incisione di un disco per l' Erato con Philippe Jaroussky e Cecilia Bartoli. Con VBO effettua inoltre tournee in tutto il mondo suonando nelle sale più prestigiose quali Carnegie Hall (New York), Queen Elizabeth Hall (London), Victoria Hall (Genéve), Theatre des Champs Elysées (Paris), Palais des Beaux-Arts ( Brussel ), Tokyo Opera Hall, Onassis Center (Athen), Marinskii Theater (St.Petersburg) ecc..e collaborando con artisti quali Giuliano Carmignola, Philippe Jaroussky, Magdalena Kozena, Franco Fagioli.
Nel 2017 fonda insieme a Giacomo Catana, Mauro Spinazzè e Francesco Lovato, il quartetto VenEthos Ensemble, con cui svolge un'intensa attività concertististica in importanti stagioni e rassegne cameristiche.

DONATELLA BUSETTO
Diplomata in Pianoforte e Clavicembalo, si è dedicata allo studio della musica antica ed è continuista in formazioni cameristiche. Ha seguito Master e corsi di clavicembalo presso la Fondazione Cini di Venezia con Smith, Ross, Van Asperen; Direzione d’Orchestra presso l’European Conducting Academy in Vicenza. E’ fondatrice dell’Associazione BAROCCO EUROPEO (www.barocco-europeo.org) e del gruppo Cenacolo Musicale, nonché ideatrice del FESTIVAL MUSICANTICA e del LABORATORO PER L’OPERA BAROCCA, con docenti di fama internazionale, quali Stefano Montanari, Edward Smith, Alessandro Ciccolini, Claudine Ansermet, Monica Bacelli, Sara Mingardo, Vivica Genaux, Cesare Scarton, frequentato da musicisti e cantanti di tutt’Europa. Dal 2018 BAROCCO EUROPEO fa parte del REMA, European Early Music Network, www.rema-eemn.net.
Con il Cenacolo Musicale ha realizzato svariati progetti ed allestimenti di spettacoli che potessero strutturarsi sulla base di un tessuto comprensivo di più aree espressive, dalla teatrale, alla coreutica, alla visivo-multimediale.
Nel 2016 con lo stesso gruppo ha inciso il CD “Se con stille frequenti” per la ARCANA, Outhere, su repertorio duettistico, con la partecipazione di Sara Mingardo, ottenendo lusinghieri riconoscimenti di critica specializzata: Amadeus, Musica, Classic Voices, Avant Scène Opéra, Reviews Tijdschrift Oude Muziek, Gramophone.